Nell’intervista odierna abbiamo preparato alcune domande ad Hoc che sparano dritte al cuore, come sappiamo la Holding del gruppo Tron segue le strategie di circa 60 realtà tra le più importanti in Italia ed Europa, il Presidente Stefano Tronelli come sempre ci regala pillole di esperienza, gli faremo alcune domande, vediamo cosa ci risponderà.
Gentile Presidente, nello scenario politico che vede Draghi come nuova stella al comando, secondo lei, la formazione di Governo sarà in grado di pensare esclusivamente agli interessi degli italiani o ci ritroveremo ad osservare il solito teatrino della politica?
Intanto la ringrazio per coinvolgermi sempre, la vostra rivista tratta temi di interesse nazionale e questo mi trova a mio agio, la sua domanda merita una chiara risposta e spero di riuscire a trasmettere correttamente il mio punto di vista. Lo scenario che ci ha presentato il nuovo governo ci lascia leggere i soliti nomi urticanti, nel mio modello di business non c’è spazio per la politica, al contempo però, sono in grado di respirare se un Ministro ha gestito il suo lavoro con determinazione e lungimiranza o se si è affidato alla Speranza, in tal caso ritengo che nessun nome più appropriato potesse occupare una poltrona così sbagliata, in sanità la speranza è l’ultima a morire ma qui di Morti evitabili ve ne sono stati troppi, abbiamo assistito ad accadimenti disarmanti, ci sono stati Super commissari distratti, piani pandemici inesistenti e cosa più grave un silenzio degli innocenti imbarazzante, ergo, non ritengo questa squadra di governo capace di armonizzare programmi e ruoli, l’unica barlume lo regalano gli 8 tecnici e le voci gestionali che Draghi ha accampato su di se, a mio giudizio il colle gli ha fatto coinvolgere una scolaresca in gita, la vera ammiraglia però ha puntato la prua su di un credibile Ricovery Fund.
Caspita, c’è andato giù dritto, posso farle una domanda personale? Se vuole salti la risposta, la capirò, lei che politica predilige rispetto alle forze che oggi occupano lo scenario Nazionale?
Ciò che le dirò le sembrerà scontato ma come spesso capita si è portati a guardare l’erba del vicino senza considerare che, l’Italia è il paese che possiede il 70% del patrimonio artistico mondiale, abbiamo la più grande cultura enogastronomica del pianeta, possediamo il 90% di coste bagnate dal mare, siamo i n.1 nella moda, siamo fantasiosi e studiosi, abbiamo i cervelli più floridi del Mondo vuole che continui? Questo per dirle che governare un paese di grandi colori con realtà in bianco e Nero richiede un governo che comprenda in Primis dove si trova e chi rappresenta, in Italia passiamo di nomina in nomina, non c’è un solo italiano che abbia scelto un suo rappresentante, le problematiche regionali sono scollegate dal centrale, chi governa al 90% non lavora, non conosce le dinamiche amministrative, la socialità si nasconde dietro i servizi delle iene, di striscia, il mondo giornalistico al 70% è venduto alla politica, la magistratura credo che dopo le ultime di Palamara abbia detto pure troppo, insomma il contratto tra il popolo più bello del Mondo con la gestione più discordante dell’ultimo secolo parlano da se, capire da che parte stare è un’impresa arcaica, io sono per la coerenza politica, questo paese con 6 mosse diventerebbe il posto dove tutti vorrebbero vivere, oggi faccio fatica a scegliere una casacca, ma se proprio dovessi incrocerei lo sguardo di Almirante, dopo di lui i suoi lottano nel tentativo di conservare un minimo di onestà intellettuale, a me vista l’aria che tira sembra tanta roba.
Messaggio ricevuto forte è chiaro, se non sono troppo indiscreta, quali sarebbero le 6 mosse per rivedere una bella Italia Florida e senza problemi economici?
Sapevo che non avrebbe resistito, lei sa fare il suo lavoro, andiamo per ordine. Per prima cosa detasserei ogni bene di acquisto, le Aziende così come i loro imprenditori dovrebbero poter defalcare dalle imposte ogni bene fatturato, questo rimetterebbe in moto il mercato del lusso che cuba il 50% del fatturato Italia e del suo grande indotto che occupa la grande filiera dell’artigianalità.
La seconda mossa è la riforma del modello bancario, gli americani insegnano, in un paese di inventori c’è bisogno di finanza legata alla creatività, Basilea non produce opportunità in tal senso ma finanzia chi soldi ne ha già, da qui tutto il tema degli interessi e delle partecipazioni pubbliche nel piccolo privato, insomma l’Italia dovrebbe essere una grande Silicon Valley.
La terza cosa sono gli investimenti in infrastrutture, un paese che riesce a far fallire flotte navali e linee aeree ha più di qualcosa che non gira, per il turismo che abbiamo le due voci dovrebbero fatturare miliardi di utili, le strade così come le autostrade sono fatiscenti, i disastri precedono la nostra fama nell’opinione internazionale, siamo capaci di rubare soldi e lasciar crollare ponti, anche qui ci vorrebbe tanto controllo e meno politica.
La quarta cosa sono i progetti innovativi e la ricerca, la facoltà di spesarseli grazie al credito di imposta regala al paese una naturale crescita, il Ministro Tremonti anni fa fu l’unico ad intuirne la valenza, quest’ultimo governo ne ha ridotto la forza è quindi anche su questo tema non abbiamo prodotto nulla di buono, speriamo che il governo Draghi sappia riattivare questa opportunità.
La quinta cosa è la riforma della Giustizia, un paese dove i ladri e i rapinatori restano impuniti nel mentre chi difende la propria casa e i suoi cari rischia l’ergastolo non ha possibilità di salvezza, abbiamo le forze dell’ordine sottopagate, i tribunali pieni a tappo e la delinquenza che scambia le attività e le case in Bancomat, oggi l’incertezza della pena rende forti i delinquenti è deboli le brave persone, se lo stato non si attiva su questo tema sarà sempre peggio, il turismo trema alla parola Italia, a Napoli così come a Milano si muore per un orologio, anche su questo tema c’è molto da fare.
La sesta cosa è la riforma che tuteli l’agricoltura, siamo invasi di prodotti falsamente italiani, nella GDO regnano aziende che mistificano il Made in Italy e non tracciano la provenienza, le malattie vascolari e tumorali trovano ospitalità nella cattiva alimentazione, la mancanza di controllo, e la Mission che insegue solo i profitti crea una devastazione ai danni di quelle imprese che lavorano per la qualità, deve essere organizzata una filiera a corto raggio, le merci devono fare poca strada, sul tema ci sarebbe un mondo da fare.
Con queste 6 prime mosse si inizierebbe a ragionare, la riforma del Fisco non l’ho menzionata, solo se attivassero la prima formula saremmo un passo avanti per dar seguito alla Sanità, alle scuola e alla gestione degli aiuti al sud, anche lì con zone franche si attirerebbero nuovi investitori e si donerebbero nuove opportunità lavorative.
Presidente grazie mille, mi sembra di capire che ha le idee per chiare al riguardo, lei con i suoi clienti viste le difficoltà attuali come si comporta?
La nostra modalità di supporto ha puntato sulla collaborazione di gruppo, le Aziende che seguiamo sono molto diverse tra di esse, oggi l’interinale è molto utile per la gestione delle commesse, la Cyber così come la gestione IT la fanno da padrone, la sicurezza con le varie declinazioni ci aiutano a sopravvivere tenendo custodite le nostre cose e i nostri cari, il COVID e tutte le Aziende che si adoperano sono uno zoccolo duro che presidiamo, il Food in grande scala aiuta le strutture nella filiera gestionale, le pulizie, i SanificaAria, il Mondo della consulenza Finanziaria e Assicurativa coprono graniticamente la nostra piattaforma, da poco abbiamo una divisione Moda, insomma non ci facciamo mancare nulla ma proprio per questo la correlazione tra clienti e opportunità ci rendono apprezzati dal mercato e dai colleghi imprenditori.